domenica 21 ottobre 2012

Architetture sgargianti

In una piacevole conversazione con un amico architetto, mediamente famoso in Inghilterra, dove esercita la professione, si discuteva dell'estetica degli edifici di nuova costruzione.

Mi fece un paragone spettacolare (non gli ho chiesto per rispetto se era farina del suo sacco o se citava qualcun altro):
"Quando partecipi ad una festa, il tuo occhio sarà certamente colpito dalle persone che indossano i vestiti più sgargianti. Se però c'è qualcuno che si ferma a parlare con te e ti racconta cose interessanti, è di lui che avrai il ricordo più piacevole".

Questo aneddoto può essere facilmente trasportato nell'architettura.
Quando si visita un luogo, si è attratti dalle costruzioni più particolari e vistose, ma non necessariamente queste saranno ricordate come le migliori. Diversamente, se la forma e le caratteristiche di un edificio riescono a comunicare un messaggio, saranno questi ultimi ad imprimersi nella mente per lungo tempo, lasciando piacevoli sensazioni.

In architettura dunque, c'è molta differenza tra ciò che colpisce sul momento e ciò che comunica qualcosa di importante.



- DISCLAIMER: IL CONTENUTO DI QUESTO POST E' UNA RIFLESSIONE SU TEMI INERENTI L'INGEGNERIA E L'ARCHITETTURA. NON E' PERTANTO ASSIMILABILE AD UN ARTICOLO SCIENTIFICO NE' CONTIENE DISQUISIZIONI ESAUSTIVE SUGLI ARGOMENTI TRATTATI. L'AUTORE NON E' QUINDI RESPONSABILE DELL'UTILIZZO DEI CONTENUTI TRATTATI E DELLE RELATIVE CONCLUSIONI.-

giovedì 4 ottobre 2012

Terremoto, la sabbia attutisce (?!)


Come ho osservato in molte occasioni, dopo un forte terremoto, esce allo scoperto un drappello di sedicenti esperti di notevole spessore. Costoro sono personaggi veramente meritevoli poiché, senza nessuna esperienza, senza nessun titolo, senza addirittura nessuna cultura scientifica, si prodigano in acuti consigli e asserzioni che si rivelano molto seguiti tra le persone.
Fino a creare assurde (e pericolose) leggende. Come quella, molto diffusa, che i terreni sabbiosi sono l'ideale per costruire in quanto attutiscono gli effetti del terremoto.

Vero è che lo studio del comportamento dei terreni e la loro interazione con gli edifici durante una scossa è uno dei temi più dibattuti della moderna ingegneria sismica, tuttavia si può senza dubbio affermare che, in linea generale, un terreno sabbioso è una fonte certa di maggior pericolo rispetto ad uno roccioso.

Sono essenzialmente tre le ragioni, che, come al solito, cercherò di illustrare in modo semplice.

1. La capacità portante (che misura quanto un terreno è in grado di sopportare il peso dell'edificio) è statisticamente più bassa per un terreno sabbioso rispetto ad uno roccioso, per cui l'edificio, anche senza sisma, "parte svantaggiato";

2. La sabbia è molto sensibile alla presenza di acqua in caso di scuotimento sismico, potendo innescare un drammatico fenomeno chiamato liquefazione. In pratica, una forte scossa potrebbe abbassare così tanto la capacità portante iniziale fino ad annullarla completamente, facendo venire meno ogni sostegno all'edificio.

3. Su terreni sabbiosi può ingenerarsi un altro pericoloso fenomeno, ovvero quello chiamato amplificazione sismica locale.
Si tratta di una particolare situazione (ma tutt'altro che rara) per cui le onde sismiche, anziché attenuarsi con la distanza rispetto all'epicentro, si amplificano, scaricando maggiore potere distruttivo sugli edifici che investono. Questo avviene, in particolare, in una tipica configurazione in cui c'è uno strato superficiale di terreno incoerente (quale la sabbia), e uno strato più profondo di terreno roccioso.

Ci siamo addentrati in argomenti molto complessi, per cui è opportuno ricordare che gli stessi sono stati trattati senza nessun rigore scientifico, ma solo con finalità divulgative. Un aspetto va però puntualizzato. Il termine "sabbia" è stato utilizzato nell'accezione più generica possibile per non disorientare il lettore. In geotecnica però, così come in ogni disciplina scientifica, la generalizzazione è scorretta per definizione: ogni casistica va studiata e analizzata singolarmente da esperti qualificati.
Quelli improvvisati è meglio ignorarli a prescindere, per il bene loro e di tutti.

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