Scrivo questo post perché sollecitato da decine e decine di telefonate che chiedono un parere sui luoghi sicuri dove sostare in caso di forte sciame sismico in atto.
Parliamo di aree esterne scoperte.
La prima leggenda da sfatare è quella delle crepe nel suolo: fortunatamente le faglie italiane non sono in grado di generare sconvolgimenti del terreno così imponenti da creare fratture pericolose o inghiottitoi. Le aree in campagna sono quindi sostanzialmente sicure. Se anche dovessero aprirsi crepe nel terreno, queste saranno insignificanti rispetto al rischio per le persone.
Vediamo quindi da dove possono arrivare i pericoli.
In linea generale occorre il buon senso: tutto ciò che cadendo o oscillando possa imbattersi su di noi è una fonte di sinistro. Attenzione quindi in primo luogo agli edifici circostanti e alla loro probabile area di crollo: un buon criterio è quello di non sostare ad una distanza inferiore al doppio dell'altezza dell'edificio.
In ogni caso un edificio che crolla può proiettare schegge e residui anche per centinaia di metri, prestare molta attenzione quindi.
In secondo luogo, tutto ciò che è passibile di crollo è un pericolo: elettrodotti, lampioni, torri telefoniche, vegetazioni di alto fusto.
In terza battuta, il pericolo può venire dai sottoservizi. Bisogna evitare le aree in cui giacciono nel sottosuolo le linee di urbanizzazione. Sono pericolose le linee che sottendono un rischio, ovvero quelle del gas che rompendosi possono generare incendi o deflagrazioni. Ugualmente pericolose sono le linee idriche: durante il sisma 2009 a L'Aquila si sono aperte voragini create dall'effetto erosivo di acquedotti con perdite oppure dal cedimento di cavedi fognari di grandi dimensioni.
In ultimo, ma non in ordine di importanza, va valutato il rischio geotecnico. Non si può chiaramente sostare nella parte bassa di un pendio o di un fronte di scavo (come quelli a ridosso di molte strade di montagna), perché potrebbero generarsi frane o caduta di massi. Ugualmente non è sicuro sostare su un terrapieno perché il crollo del sostegno (muro o scarpata) potrebbe ridurre la capacità del terreno.
In conclusione, una volta valutati e risolti tutti gli aspetti illustrati, si può certamente affermare che l'esterno è il luogo sicuro per eccellenza in caso di sisma.
Seguirà a breve un post sullo stesso argomento trattato in riferimento all'interno degli edifici.
Leggi altri post sull'argomento terremoto
Visita la sezione dedicata alla sismica del portale
- DISCLAIMER: IL CONTENUTO DI QUESTO POST E' UNA RIFLESSIONE SU TEMI INERENTI L'INGEGNERIA E L'ARCHITETTURA. NON E' PERTANTO ASSIMILABILE AD UN ARTICOLO SCIENTIFICO NE' CONTIENE DISQUISIZIONI ESAUSTIVE SUGLI ARGOMENTI TRATTATI. L'AUTORE NON E' QUINDI RESPONSABILE DELL'UTILIZZO DEI CONTENUTI TRATTATI E DELLE RELATIVE CONCLUSIONI.-
Nessun commento:
Posta un commento